Indagine di Bruswick rivela come le notizie prese dalla rete siano sempre più influenti rispetto alle comunicazioni aziendali o alle agenzia economiche specializzate. ma questo vale soprattutto in Oriente, meno nel mondo occidentale. L'esplosione di Twitter
di LUCA PAGNI MILANO - Digital e social media sempre più decisivi nelle scelte degli investitori finanziari, anche se questo - per il momento - è vero soprattutto per gli operatori sui mercato asiatici, piuttosto che in Europa e Stati Uniti. Con un vero boom per Twitter, il cui utilizzo a livello professionale è triplicato nell'ultimo anno.
Lo rivela il terzo rapporto di Bruswick, uno dei leader globali della comunicazione e consulenza finanziaria, sulle fonti principali che guidano le scelte e i suggerimenti degli investitori. Anche se le comunicazioni al mercato delle singole aziende rimane al primo posto tra le fonti informative, digital e social media inflrunzano sempre più in profondità gli orientamenti della comunità finanziaria. Questo vale soprattutto per gli investitori asiatici che in questo si rivelano più "avanzati" rispetto ai loro colleghi europei e americani.
Dopo aver sentito circa 500 operatori specializzati, Bruswick ha potuto rilevare come l'86% degli intervistati nell'ultimo sondaggio ha risposto che digital e social media sono sempre più importanti nelle loro decisioni, e sono entrati nelle tre prime fonti che guidono gli investimenti. Una crescita guidata soprattutto dagli operatori asiatici. Anche se - più in generale - il 57% di chi ha risposto al sondaggio ha detto che le notizie delle singole corporation rimangono in cima alla classifica delle fonti.
L'indagine di Brunswick rivela i cambiamenti in atto. Twitter, per esempio, è sempre più utilizzato:
nel 2012 almeno un operatore su tre ha letto un documento dopo averne visto la segnalazione sul social network dei 140 caratteri. Una nno fa erano soltanto uno su dieci. E un operatore su quatto ha affermato di aver preso una decisione importante di investimento dopo aver letto una notizia o una segnalazione su un blog. Anche in questo caso, Twitter è sempre più rilevante: se nel 2010 le decisioni prese dopo aver letto un "messaggino" valevano per il 4% degli operatori, ora siamo al 12 per cento.
(31 gennaio 2013) © Riproduzione riservata
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