lunedì 24 febbraio 2014

Social Media Week Milano, come cambia la scuola fra tablet e social ... - Download blog.it (Blog)


Alla Social Media Week di Milano si è parlato anche di questo, cioè del futuro della scuola e del suo rapporto con tablet e social network, in un’ottica di integrazione fra le varie componenti. Si tratta di un esperimento che non può essere realizzato in tutta Italia - inutile dirlo -, visto che la maggior parte delle città, da Nord a Sud, sarebbero incapaci - sia economicamente sia tecnicamente - di realizzarlo. Ma vediamo di cosa si tratta, partendo dalle dichiarazioni di Maria Vittoria Alfieri, capo della divisione Digital Teaching & Learning RCS MediaGroup:



“La scuola è social per definizione, da sempre il luogo della socializzazione per eccellenza”.



Questo assunto può bastare per cambiarla radicalmente? La domanda è stata posta durante la conferenza Scuola oggi e domani: evoluzione dell’apprendimento e dell’insegnamento tra tecnologia e nuovi scenari:



“Nel 2010 - ha raccontato Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale - ho messo gli iPad in mano ai miei studenti del liceo scientifico. Tutto è cominciato così e solo successivamente è nato il centro studi sulla didattica digitale: la tecnologia e i rapporti con gli editori, noi studiamo questo. [Bisogna] sviluppare una didattica delle competenze, da insegnare poi agli studenti. Condividere, progettare, sviluppare, essere creativi sono gli imperativi che servono per diventare cittadini digitali. Non esisterà più lo studente passivo e il docente fermo dietro la cattedra”.



L’importanza dei tablet per l’istruzione: quali progetti?


La Lombardia è il paese che più ha investito sui tablet: ben ventisette milioni per fornire alle scuole superiori il materiale necessario per la digitalizzazione; ma non dovrebbero essere solo gli istituti superiori di secondo grado i principali destinatari di questa politica:



“In terza elementare - ha dichiarato il dirigente scolastico Daniele Barca - i spiegano gli strumenti dello storico: con un tablet si possono mostrare decine di foto da diverse posizioni, illustrando tutto meglio.



Lo stesso Barca ha proposto alle famiglie un progetto, il Libra, consistente nel



“dimezzare il costo dei libri e comprare un tablet ai figli. Ai non abbienti ha pensato lo sponsor, per il resto lo strumento abbatte anche le differenze con i ragazzi diversamente abili. In classe sono tutti uguali”.



Blog e nuovi media come strumento di comunicazione





Ancor più interessanti le dichiarazioni Ann Michaelsen, docente della Sandvika High School di Oslo, alla BBC:

“Compiti e lezioni? Tutto passa attraverso il mio blog, da cui comunico con i miei studenti. Ognuno ha un tablet e il Wi-Fi messi a disposizione dalla scuola, fa i compiti e li pubblica sul suo personale blog, grazie a cui la classe mette in piedi scambi didattici con scuole cinesi e sudamericane, senza trascurare Twitter, fonte d’ispirazione per le lezioni”.



Un’interazione perfetta, insomma, per una scuola da sogno: i tablet permetterebbero un’esperienza didattica completa (se provvisti di connessione a Internet, potrebbero consentire, per esempio, la visione di foto e la ricerca istantanea di approfondimenti); i social network , maggiore interazione con il docente mediante una pagina o un gruppo segreto: insomma, le idee sono tante e possono anche cambiare da scuola a scuola. Chissà quando potremo vedere questi primi esperimenti qui.






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