martedì 24 luglio 2012

Pubblicità su Facebook, cosa funziona e cosa dovrà cambiare ...



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Pubblicità su Facebook, cosa funziona e cosa dovrà cambiare


di Antonio Angelino

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Nel settore dell'online advertising Google è sicuramente l'azienda leader, questo grazie alla possibilità di erogare pubblicità mirata in base a ciò che l'utente cerca sul popolare motore di ricerca o sta leggendo su uno dei milioni di siti che si affidano ad adsense per la raccolta pubblicitaria.


Diversi competitor, come Yahoo e Microsoft, hanno cercato per anni di aggredire il market share di Google, col risultato di essere sull'orlo del fallimento (Yahoo) dopo aver investito centinaia e centinaia di milioni di dollari (Microsoft).


Il competitor attualmente più agguerrito e con le armi più affilate per dar fastidio a Google è sicuramente Facebook, perché, più di Google, può contare su uno sterminato data warehouse, nel quale sono contenuti dati personali e preferenze di ogni tipo, relative ai suoi utenti, e su una vetrina virtuale che riceve ogni giorno miliardi di visualizzazioni.


Proprio l'enorme quantitativo di dati, offerto spontaneamente e generosamente da centinaia di milioni di utenti, ha fatto la fortuna di Facebook e dei suoi investitori iniziali, che hanno totalizzato plusvalenze da capogiro quando, il giorno dell'IPO, hanno venduto parte del loro pacchetto azionario.


L'IPO di Facebook è partita il 18 maggio, con una quotazione iniziale di 38$ per azione, dopo 3 giorni di quotazioni il titolo ha perso quasi il 19%, posizionandosi a 31$ per azione, mentre oggi si aggira attorno ai 28$ per azione (il 26% di perdita rispetto alla quotazione dell'IPO).


Facebook IPO








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