martedì 21 agosto 2012

Facebook crolla in Borsa: tutti i motivi del disastro a Wall Street


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Il crollo in Borsa delle quotazioni di Facebook (foto:infophoto) ha fortemente minato la credibilità del social network e soprattutto del CEO Mark Zuckerberg. La scadenza del "lock up" ha evidenziato tutta la fragilità del titolo Facebook portando le azioni ad un nuovo minimo storico di 19,01$ . I motivi del tracollo borsistico del colosso di Menlo Park sono numerosi ma vale sicuramente la pena analizzare i tre più importanti.


La speculazione: nessun titolo che viene quotato in Borsa è esente da tentativi di speculazione, soprattutto se la sua base di credibilità sul campo finanziario è debole come quella che ha mostrato Facebook. E' evidente che l'IPO da 100 miliardi di dollari con cui la società di Zuckerberg si è presentata al Nasdaq è stato fortemente sopravvalutato così come il valore di partenza delle singole azioni fissato a 38$. Le banche d'affari, però, giocano su questi valori gonfiati rivendendo le azioni acquistate al prezzo di partenza nelle prime giornate di contrattazioni quando l'euforia porta il titolo a salire (le azioni di Facebook erano arrivate ad un massimo di 45$). La vendita in massa delle azioni porta al crollo del titolo che si stabilizza intorno al suo valore reale, esattamente quello che è successo a Facebook.


L'incapacità di Facebook di produrre guadagni: prima ancora che il titolo sbarcasse in Borsa molti investitori sollevavano qualche dubbio sulla reale capacità di Facebook di trasformare la sua popolarità e i suoi 900milioni di utenti in reale guadagno per le casse di Zuckerberg. I risultati del primo trimestre finanziario dopo la quotazione del titolo hanno confermato questi dubbi, affossando ulterormente la credibilità del titolo sui mercati azionari. Nel 2012 la crescita dei ricavi di Facebook ha subito una brusca frenata e la situazione peggiora ulteriormente se consideriamo che i costi sono aumentati molto velocemente. L'incapacità di Facebook di dare un valore reale ai Commenti e ai Like che i brand ricevono sulle loro fanpage, inoltre, sta spingendo molti inserzionisti verso altre piattaforme.


Mark Zuckerberg: dei problemi relativi al CEO di Facebook ho già parlato qualche giorno fa . Un problema sicuramente minore se confrontato con gli altri due elencati prima ma che comunque Zuck deve tenere in considerazione se vuole salvare la sua società da un ulteriore tracollo.






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