mercoledì 22 agosto 2012

L'Australia rivoluziona la pubblicità su Facebook - Non Convenzionale




Iniziamo con un avvertimento per chi come me lavora con i social network: se siete in vacanza pensate a rilassarvi, abbandonate i progetti di avventura e concentratevi sul relax, perché al ritorno potremmo avere un’enorme sfida da affrontare.



La minaccia ai nostri piani estivi arriva dall’Australia. Una decina di giorni fa l’autorità australiana per la pubblicità ha deciso che, non solo, la pagina Facebook di un’azienda è uno strumento promozionale, ma lo sono anche tutti i suoi contenuti, compresi quelli generati dagli utenti, di conseguenza anche questi ultimi devono rispettare le regole in atto per la pubblicità.

Per fare un esempio, in Italia, commenti del tipo “la Coca Cola fa schifo” oppure “la Pepsi è nata prima della Coca Cola” sulla pagina di Facebook Pepsi non sarebbero consentiti.

Le conseguenze sono sostanziali e sostanziose; un brand che voglia portare avanti le attività sul sito in blu dovrà implementare un sistema di monitoraggio e moderazione attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per evitare problemi con l’authority o con altri brand. L’alternativa è bloccare completamente le attività dei fan che dovranno limitare le loro opinioni ai like. Questo però svuota Facebook di tutto il suo valore per i brand che non potranno più creare engagement e potrebbero persino abbandonare la piattaforma.

Come detto, le decisione riguarda l’Australia, ma molti temono che decisioni simili possano essere prese anche in America ed Europa sotto la pressione di alcuni gruppi di osservazione sulla pubblicità.

Cosa resta da fare a noi che con la comunicazione sui social network ci lavoriamo? Due settimane di relax, poi non lo so.


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