lunedì 18 febbraio 2013

Firenze nella top di Twitter terza in Italia con 10mila seguaci


I Comuni nella Rete Firenze nella top di Twitter terza in Italia con 10 mila seguaci. Ma la Toscana non spopola nel network dell’uccellino


di ERNESTO FERRARA Se fosse per Firenze la Toscana sarebbe nell'Olimpo del cinguettio "istituzionale": il profilo Twitter di Palazzo Vecchio, con oltre 10 mila seguaci, è addirittura terzo in classifica a livello nazionale per numero di follower tra i Comuni. Dietro Torino e Napoli ma prima di Milano e Roma. Nel resto della Toscana però non è che gli enti locali twittino granché. Spesso sono gli account personali dei sindaci o dei presidenti a sostituirsi a quelli dell'istituzione, in altri casi esistono profili di un assessorato, di un centro giovani, della protezione civile. Sono su Twitter la Regione Toscana e 6 delle 10 Province, ma i Comuni non fanno una bella figura: appena 39 su 287 hanno un profilo riconducibile a una dimensione istituzionale sul sito di microblogging che con la regola dei 140 caratteri sta cambiando la storia della comunicazione.

Se il calabrone non vola più in economia, nella comunicazione istituzionale non decolla l'uccellino blu, il social network più immediato e con maggiori potenzialità informative. Così sostengono Antonello Romano e Claudio Calvino, ricercatori universitari e collaboratori del Ladest, il laboratorio di geografia economica dell'ateneo di Siena diretto da Cristina Capineri. Si sono messi a caccia di profili dei Comuni toscani su Twitter e di ognuno hanno calcolato la "popolarità" applicando una media ponderata tra il numero di follower e following e quello di tweet inviati. Hanno stilato una classifica, verificato quanto sia difficile ricondurre molti account


ai Comuni "veri". Si sono imbattuti in decine di ciarlatani virtuali, hanno trovato molti peones. E soprattutto hanno verificato che ancora solo il 13% dei 287 municipi della Toscana ha Twitter: segno che in pochi hanno preso sul serio le parole del capo della Protezione civile Franco Gabrielli, che dopo l'allarme terremoto dato via Twitter dal Comune di Castelnuovo Garfagnana lo scorso 2 febbraio si disse a favore del cinguettio "istituzionale" durante le emergenze.

Nella classifica di Calvino e Romano i Comuni che più cinguettano e più riescono ad attirare l'attenzione (i "cool") sono Firenze e Pistoia. Il capoluogo attivò il profilo proprio per l'emergenza neve del 2011 e da allora è stato un boom. Ma la sorpresa è che dietro le prime della lista ci sono centri di media grandezza come Follonica e Piombino e addirittura piccolissimi Comuni come l'elbano Capoliveri. Capoluoghi di Provincia come Siena, Pisa, Prato e Livorno nemmeno compaiono su Twitter. E altri come Grosseto, Lucca e Arezzo si affannano a mezza classifica, sia come follower che come popolarità. Discorso a parte per il Comune di Massa, per cui si rintraccia un "fake account", un profilo falso creato da burloni o gestori non attendibili. "Non è roba nostra", si affrettano a precisare dal Comune. Fenomeno diffuso e studiato quello dei falsi: anche un innocuo cinguettio può celare un inganno.


Viareggio guida l'esercito dei peones con Marciana, Massa Marittima, Castelfranco di Sotto: loro hanno attivato un profilo ma poi se ne sono dimenticati e ormai figurano alla voce "cellule dormienti". "Quel profilo l'aveva aperto un nostro ex assessore, poi il Comune è stato commissariato... ora abbiamo recuperato la password e inizieremo a muoverci", spiegano subito dalla città del Carnevale. Un input più che mai essenziale: "I social media puniscono chi non c'è ma anche e soprattutto chi c'è e non partecipa o resta fermo", dicono Romano e Calvino.






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